Aplite di Capo Bianco
Il termine Aplite deriva dalla parola greca "Haploos" che significa "semplice".Per molto tempo il termine Aplite è stato utilizzato per descrivere rocce di "semplice" composizione. Von Leonard (1823) utilizzava questo termine per descrivere rocce costituite essenzialmente da Quarzo e Feldspati.
Brögger (1898) invece utilizzò tale termine, come viene utilizzato oggi giorno, per descrivere rocce filoniane a grana molto fine, con un indice di colorazione estremamente basso e con una struttura granulare Allotriomorfa.
Le Apliti possono variare in composizione da Graniti a Dioriti, ma il termine Aplite è generalmente utilizzato per descrivere leucograniti a feldspati alcalini o leucograniti a grana fine.
Allo stesso modo può variare considerevolmente anche la quantità di Quarzo e alcune Apliti sfumano in vere e proprie vene di Quarzo o corpi Quarzolitici.
La maggior parte delle Apliti si rinviene in zone marginali di intrusioni granitiche, sopratutto nelle parti alte di tali intrusioni.
Le Apliti di Capo Bianco sono rocce Porfiriche Leucocrate aventi una composizione Granitica a feldspati alcalini.
Le Apliti di Capo Bianco si sviluppano in due corpi tabulari, entrambi parzialmente intrusi da giovani dicchi Granitici.
Il corpo inferiore affiora nell'Elba occidentale assieme a metaofioliti ed Hornfels (complesso IV).
Il corpo superiore invece affiora nell'Elba centrale, in prossimità di Portoferraio, ed è contornato da sequenze pelitico-silicoclastiche. Questo corpo superiore in origine aveva una lunghezza di circa 3.5Km con uno spessore di circa 120m (Rocchi et al.2002).
Le Apliti di Capo Bianco sono costituite da una paragenesi fondamentale di:
• Quarzo.
• Muscovite.
• K-feldspato.
• Oligoclasio.
Tutti questi fenocristalli hanno dimensioni variabili tra 1 e 5 mm e sono immersi in una pasta di fondo costituita da Quarzo, Kfeldspato e Albite con dimensioni comprese tra 5 e 250 micron.
In alcuni luoghi, sopratutto sulla spiaggia di Portoferraio, queste Apliti sono caratterizzate dalla presenza di orbicole e grumi tondeggianti di Tormalina blu (Eurite).
Questi grumi di Tormalina sono costituiti da aggregati di Quarzo e tormalina disposti radialmente con una grana spesso molto fine.
Le Apliti di Capo Bianco sono caratterizzate da contenuti estremamente alti in Silice (72-75%) e in Allumina (A.S.I = 1.3-1.5) accompagnati da contenuti estremamente bassi in TiO2, FeOtot, MgO e CaO dovuti all'assenza di minerali femici.
Gli elementi in traccia mostrano contenuti alti per quanto riguarda Be, Cs, Rb, Nb e Ta mentre abbiamo bassi contenuti di Sr, Ba, Zr, Th, Eu.
Gli alti contenuti di 87Sr/86Sr e i bassi contenuti di 143Nd/147Nd indicano, per le Apliti di Capo Bianco, un origine crostale da una sorgente metapelitica (anatessi crostale).
Il contenuto in Boro mostra considerevoli variazioni, da contenuti assai bassi nel corpo inferiore (5-30ppm) fino a contenuti estremamente elevati nel corpo superiore dell'intrusione ricca in tormalina di Capo Bianco (2000-3000ppm).
Gli alti contenuti di Boro delle Apliti di Capo Bianco sono imputabili a due processi concomitanti:
1) Acquisizione degli alti contenuti in B durante la fusione parziale della crosta e accentuazione del contenuto in B dovuto a fenomeni di differenziazione avvenuti a livelli alto crostali (messa in posto).
2) Estrazione di una piccola porzione di fusi durante il Breakdown della Muscovite nella sorgente Anatettica potrebbe causare un iniziale alto contenuto in B e in acqua.
In questo caso il liquido non sarebbe però tormalino-saturo, e la cristallizzazione della tormalina avverrebbe solamente a livelli alto crostali, quando si avrebbe la separazione dal liquido silicatico della porzione ricca in B.
La porzione ricca in B, a bassa densità, verrebbe cosi accumulata nelle parti alte dell'intrusione, producendo la tipica zonazione verticale delle Apliti di Capo Bianco.
Origine dei nuclei di Tormalina
La formazione di queste "sfere" di Tormalina venne inizialmente attribuita a processi Metasomatici dovuti a fasi fluide circolanti (Marinelli 1955).Questo però non risulta attendibile in quanto si ha la totale assenza di porzioni Tormalinizzate e di vene di connessione tra le varie sfere di tormalina.
Queste assenze indicano che la loro cristallizzazione sia avvenuta in condizioni di sistema chiuso (ogni nucleo di tormalina è cristallizzato da solo senza influenze esterne).
Si ritiene che questa cristallizzazione sia avvenuta da una fase silicatica ricca in volatili e questo sarebbe testimoniato da:
A)Il completo riempimento delle sfere.
B)La composizione omogenea delle sfere di Tormalina dal nucleo al bordo (Schorlite-Elbaite).
Infatti le Tormaline che cristallizzano da fluidi acquosi mostrano una forte zonatura oscillatoria.
La formazione di nuclei di Tormalina nelle Apliti di Capo Bianco è molto probabilmente dovuta ad essoluzione di liquidi ricchi in Boro e volatili durante la veloce risalita e veloce raffreddamento del magma Granitico ricco in B.
L'essoluzione della fase ricca in Boro e volatili causa la formazione di bolle che, se impossibilitate a coalescere o a sfuggire verso la superficie, porteranno alla formazione di nuclei rotondeggianti di tormalina.
Spiaggia di Capo Bianco.
Aplite di Capo Bianco. Si nota la foliazione magmatica e i cristalli di tormalina blu.
Bibliografia
Le informazioni contenute in questa pagina sono tratte da:
• Dini.A, Corretti.A, Innocenti.A, Rocchi.S, Westerman. D: "Sooty sweat stain or Tourmaline Spots? The Argonauts on the Island of Elba (Tuscany) and the spread of greek trading in the mediterranen sea"